Citas

“Ricordo quando visitai Cile all’epoca di Allende, organizzarono attentati lungo tutto il percorso che durò circa venti giorni, a un certo punto davanti a me c’era anche una di quelle macchine fotografiche che aveva un’arma dentro. Io parlai davanti a quelle macchine fotografiche con delle armi dentro, ma loro non sono fanatici, non sono fondamentalisti, sono mercenari, e i mercenari vogliono vivere per godere i soldi che gli danno, e così, quella volta che ebbero la macchina fotografica davanti non osarono premere il grilletto.”

Riferimento al testo originale: Discorso pronunciato dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz durante l’Incontro con organizzazioni di solidarietà con Cuba all’Hotel Bahia Othon, Salvador di Bahia, Brasile, 19 de luglio 1993.

Il nemico no cessa nell’impegno di distruggerci. Ci sono due concezioni: quella degli elementi dell’estrema destra nella politica degli Stati Uniti che sognano con strangolarci con un blocco economico ancora più ferreo, se fosse possibile, e spazzarci per qualsiasi mezzo dalla faccia della Terra. Sono coloro che promuovono leggi come la Helms-Burton, ben nota e bene analizzata dal nostro popolo, e altre misure draconiane. Sono coloro che ci vogliono distruggere dall’esterno. L’altra concezione è di coloro che ci vogliono penetrare, indebolire, creare ogni tipo di organizzazione controrivoluzionaria e destabilizzare il paese qualunque siano le conseguenze. C’è tutta una teoria elaborata con un programma disegnato a tale scopo. Questi vogliono influire mediante ampi scambi con diversi settori che ritengono permeabili, conferire sostanziose borse, abbagliarci con le loro istituzioni miliardarie, la loro tecnologia, i loro centri di ricerca sociale. Non autorizzano gli statunitensi a conoscere, viaggiare e riposare a Cuba, ma sono disposti a inviare alle università sociologi, filosofi, storici, cubanologi, professori d’inglese e altri accademici per “illustrarci”. Mai un professore di cibernetica, informatica o di alcuna delle aree della tecnologia che non abbiano a che vedere con l’ideologia e che potrebbero essere di qualche utilità per il paese, cioè, il cosiddetto Passo Due della Legge Torricelli. Sono loro che vogliono distruggerci dall’interno.

Ci sono molti eccellenti e nobili statunitensi di tutte le sfere, compresi uomini d’affari, che non condividono nessuna delle suddette concezioni.

Nel frattempo, dal territorio degli Stati Uniti – e ciò è molto grave --, in modo abbastanza spudorato, si organizza e si lavora attivamente nell’organizzazione ed esecuzione di azioni terroriste contro il popolo cubano e contro aree vitali dell’economia e, ancora una volta, in piani di attentati contro i dirigenti della Rivoluzione, in cui ci lavorano in modo frenetico. Un centro fondamentale di tali azioni è la cosiddetta Fondazione Nazionale Cubano-Americana. E’ assolutamente impossibile che la CIA e il FBI non conoscano questi piani quando ipoteticamente organizzazioni come questa sono penetrate dalle suddette agenzie e molti dei loro integranti (della FNCA, la CIA e il FBI; N.d.T.) hanno mantenuto dei rapporti.

Oggi, con l’apertura del nostro paese al turismo e la possibilità di viaggiare in entrambi i sensi tra Cuba e gli Stati Uniti, questi piani sono facilitati e l’introduzione, per diverse vie, di mezzi per portarli a termine è più fattibile.

I nostri organi di sicurezza sono all’erta nei confronti delle suddette attività e lavorano nella loro prevenzione.

Non parliamo senza avere le prove, l’abbiamo avvertito in tempo e speriamo che nessuno si lagni dopo del rigore con cui le leggi rivoluzionarie puniranno questi crimini, e nemmeno si cerchi di ricorrere alla generosità della Rivoluzione.

A ciò si aggiunge il fatto che dal territorio degli Stati Uniti, oltre mille ore settimanali di radio incitano alla realizzazioni di sabotaggi, attività contro l’economia e assassinii di dirigenti politici (cubani; N.d.T.).

E’ assolutamente vergognoso, dopo il brutale crimine di Oklahoma, che dagli Stati Uniti si organizzi e si cerchi di portare a termine azioni terroriste contro Cuba.

Quanto detto fin qui illustra l’idea di quanto difficile è sarà la nostra lotta. Si tenga conto, inoltre, che questo paese (gli Stati Uniti; N.d.T) è in processo elettorale e gli elementi di estrema destra che oggi controllano la maggioranza del Congresso vogliono spazzare via non soltanto le misure sociali prodotte all’epoca di Roosevelt bensì a occupare il governo degli Stati Uniti con tutte le conseguenze che ciò potrebbe avere per il mondo.

Riferimento al testo originale: Discorso del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz in occasione della commemorazione del 42º anniversario dell’Attacco alle Caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes, Santiago de Cuba, 26 luglio 1995.

“Verso Cuba, dagli Stati Uniti, si trasmettono circa 1 000 ore settimanali di radio che promuovono la sovversione, i sabotaggi all’economia, attentati. Questa modesta persona che voi vedete qui ha il privilegio –e credo che la Chiesa abbia avuto qualcosa a che vedere con tutto ciò—di essere sopravvissuto a centinaia di piani di attentati. Credo che le vostre orazioni, o quelle di molti di voi, ne abbiano contribuito; ci dev’essere qualcosa perché, d’altro modo, come sarebbe stato possibile?”

Riferimento al testo originale: Discorso pronunciato dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz nel meeting di solidarietà con Cuba, nella Chiesa Battista Abissinia di Harlem, New York, 22 ottobre 1995.

“Posso assicurarvi che contro di noi sono stati elaborati tanti piani di attentati che potrei regalare uno a ciascuno dei presenti qui; non voglio nemmeno farlo, ma spiega un po’ questo miracolo di stare a parlare con voi, perché secondo il calcolo delle probabilità dovrei essere nell’aldilà, ma vi assicuro che non sarei all’inferno. Non voglio discutere credenze, non sarei nemmeno al purgatorio perché abbiamo già attraversato un lungo purgatorio, durante molto tempo. Nel cielo, sicuramente; ma non abbiamo cercato il cielo per noi. Sì vi posso dire che per il nostro popolo abbiam voluto cercare il cielo. Questa è stata la nostra lotta.”

Riferimento al testo originale: Discorso pronunciato dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz in un meeting con una rappresentanza della colonia portoricana, nel Bronx, New York, 23 ottobre 1995.

“Tutto il mondo conosce che organizzarono decine di piani di attentati, a parte quelli indotti, perché ci sono piani diretti in cui ha partecipato la CIA e piani indotti che comprendevano tutta una campagna, una predica affinché qualsiasi pazzo, qualsiasi disaffezionato commettesse un assassinio; ma parlo di piani organizzati direttamente da loro e dai gruppi che erano al loro servizio, decine e decine di piani. Fino a che una Commissione del Congresso statunitense porta a termine le indagini e conferma parte dei suddetti piani. Ormai non era più Cuba a dirlo. Se Cuba diceva qualcosa, era faziosa; ma se lo diceva una commissione di senatori degli Stati Uniti, allora sì era un fatto riconosciuto.”

Riferimento al testo originale: Rapporto Centrale al V Congresso del Partito Comunista di Cuba, presentato l’8 ottobre 1997.

"Quando il Primo Gennaio 1959 trionfa a Cuba la Rivoluzione, quasi 15 anni dopo lo scoppio delle prime armi nucleari,  e proclama una Legge di Riforma Agraria basata sul principio della sovranità nazionale, consacrato dal sangue dei milioni di combattenti che morirono in quella guerra, la risposta degli Stati Uniti fu un programma d’azioni illegali ed attentati terroristici contro il popolo cubano, sottoscritti dallo stesso presidente degli Stati Uniti, Dwight D.  Eisenhower".

Riferimento al testo originale: RIFLESSIONI "IL CANDIDATO REPUBBLICANO" (Prima Parte), 10 febbraio 2008

"E così, con il commiato ai caduti d’oggi, a quei soldati, a quegli operai, non ho altra idea per dire addio, se non quella che simbolizza questa lotta e ciò che oggi è il nostro popolo. Riposate insieme, in pace, insieme operai e soldati, insieme nelle vostre tombe così come insieme lottasti e insieme moristi e insieme siamo disposti a morire”..

Riferimento al testo originale: Libertà vuol dire Patria, 4 marzo 2014