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Il mondo riafferma il suo appoggio a Cuba e chiede la fine del bloqueo statunitense

L'Assemblea Generale dell'ONU ha adottato oggi con l'appoggio di 187 dei suoi stati membri una nuova risoluzione che chiede la fine del bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba.  
 
Si sono registrate due astensioni: Colombia ed Ucraina, ed hanno votato contro il sollevamento del bloqueo Stati Uniti, Israele e Brasile, che sono rimasti isolati davanti all’appello della maggioranza della comunità internazionale.  
 
Per la 28º occasione consecutiva dal 1992, i paesi del mondo chiedono in maniera categorica nel principale organo deliberativo delle Nazioni Unite il sollevamento del cerchio applicato da Washington contro l'isola durante quasi sei decadi.  
 
Più di 40 nazioni ed organizzazioni internazionali come il Movimento dei Paesi Non Allineati ed il Gruppo dei 77 più Cina si sono pronunciati contro il bloqueo ed hanno chiesto di terminare con questo meccanismo.  
 
Diplomatici ed alti rappresentanti di paesi differenti hanno condannato l'incremento della politica ostile e le misure coercitive unilaterali degli Stati Uniti contro Cuba.  
 
Nei loro interventi si è ripetuta più volte la denuncia del carattere extraterritoriale del bloqueo, e della recrudescenza delle aggressioni di Washington contro la maggiore delle Antille.  
 
Nonostante dal 1992 l'Assemblea Generale dell'ONU abbia approvato ogni anno la risoluzione che chiede la fine del cerchio, il governo degli Stati Uniti continua a disattendere la comunità internazionale, mentre mantiene ed inasprisce la sua politica ostile.  
 
In realtà, quest’anno le autorità statunitensi hanno esercitato forti pressioni e ricatti affinché i paesi cambino la loro posizione contro il bloqueo, e specialmente, i latinoamericani.  
 
Così l’ha denunciato il cancelliere cubano, Bruno Rodriguez, che ha offerto dettagli sulle manovre realizzate da Washington per ostacolare l'adozione della storica risoluzione ed erodere il modello di votazione.

Fonte: 

Prensa Latina

Data: 

07/11/2019