Castro Ruz, Fidel

Una straordinaria prodezza patriottica

Il fatto doloroso, quello che sorprese e ferì profondamente Maceo e le sue forze, fu la notizia che negli istanti in cui loro terminavano il combattimento del Camino di San Ulpiano, avevano firmato a  Camagüey il Patto del Zanjón.
 

Perchè a Cuba c’è un unico partito?

Frammento del discorso pronunciato dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz durante la chiusura del X Periodo Ordinario delle Sessioni della Terza Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare.

Il romanzo dei suoi ricordi

Gabo ed io ci trovavamo nella città di  Bogotá in quel triste giorno del 9 aprile del 1948, quando uccisero Gaitán. Avevamo la stessa età: 21 anni;  fummo testimoni degli stessi avvenimenti.
 
Tutti e due studiavamo la stessa materia: Diritto. Almeno era quello che credevamo tutti e due. Non sapevamo nulla l’uno dell’altro. Non ci conosceva nessuno e non ci conoscevamo tra di noi.
 

Il compleanno

Desidero esprimere la mia più profonda gratitudine per le dimostrazioni di rispetto, i saluti e i regali che ho ricevuto in questi giorni che mi danno forze per reciprocare  attraverso le idee che trasmetterò ai membri del nostro Partito e agli organismi pertinenti.

Lottare per la pace è il dovere più sacro di tutti gli esseri umani

Tristemente, quasi tutte le religioni hanno dovuto lamentare il fatto distruttore delle guerre e le loro terribili conseguenze. Ed hanno dovuto dedicare a questi compiti le più forti energie. La singolare importanza dell’incontro tra Papa Francisco e Sua Santità Kirill, a L’Avana, ha suscitato la speranza dei popoli del mondo.

Rende pubblico Fidel lo scambio di lettere con Maradona

Ieri spiegavo il mio incontro con i cinque compatriotti che hanno ricevuto il titolo onorifico di Eroi della Repubblica di Cuba e l’importante decorazione Playa Girón.  Erano trascorsi 73 giorni dall’arrivo nel paese dei compagni appena liberati.  Per me era prioritario l’incontro dei compatriotti con la famiglia, il check-up rigoroso e l’attenzione medica ai valorosi compagni provenienti dalle celle sotterrate delle odiose prigioni imperiali, dove sopportarono ingiusta e criminale condanna per impedire gli attacchi terroristi che potevano privare de

Lina

Se llamaba Lina. Era cubana, de Occidente, de la provincia de Pinar del Río. De ascendencia canaria.
 
Lina, era una lavoratrice straordinaria e non c’era dettaglio che sfuggisse alle sue osservazioni, disse Fidel di sua madre. Photo: Ufficio dei Temi Storici.
 
Si chiamava Lina. Era cubana, dell’Occidente, della provincia di Pinar del Río. Con antenati delle Canarie.
 

Cinque ore con I Cinque

Li ho ricevuti il 28 febbraio, 73 giorni dopo che hanno posto i piedi sulla terra cubana. Tre di loro avevano consumato 16 lunghi anni della loro più piena giovinezza respirando l’aria umida, fetente e repugnante dei sotterranei di un carcere yankee, dopo essere stati condannati da giudici venali. Gli altri due, che ugualmente cercavano di impedire i piani criminali dell’impero contro la loro Patria, sono stati condannati anche a diversi anni di brutale prigionia.

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